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Il risanamento dell’impianto di riscaldamento interessa molti proprietari. Lo dimostra la seguente selezione di domande poste in occasione del popolare evento informativo dell'Associazione dei proprietari fondiari (HEV).
In linea di massima, una sonda geotermica dovrebbe trovarsi il più vicino possibile al locale tecnico e alla termopompa. Più corta è la condotta tra la sonda e la termopompa, minori saranno le perdite di temperatura. Una lunghezza della condotta superiore a 30 metri non è raccomandata. La posizione effettiva della sonda dipende dalle dimensioni e dalla forma del terreno, dagli ostacoli strutturali e dall'ingombro del macchinario di trivellazione.
Sostituire sì, ma non con una caldaia a gasolio. La sostituzione 1 a 1 non è più consentita. Ammesse sono ancora le riparazioni, ma prima o poi non ci saranno più pezzi di ricambio. Inoltre, la probabilità di rottura della caldaia aumenta. Inizi perciò sin d'ora a valutare le opzioni per il nuovo riscaldamento. Non c'è nulla di più fastidioso e caro di un risanamento eseguito in condizioni di emergenza.
No, una termopompa è sempre progettata per il funzionamento con un determinato refrigerante. Una «vecchia» termopompa non è perciò in grado di funzionare con un «nuovo» refrigerante. Per le termopompe messe in servizio fino al 31.12.2026 vale il mantenimento dei diritti acquisiti. Le macchine in questione potranno quindi continuare a funzionare con i refrigeranti utilizzati al giorno d'oggi, ad esempio l'R410A. A partire dal 1° gennaio 2027 sarà invece ammesso mettere in servizio solo termopompe che utilizzano un refrigerante naturale, ad esempio il propano (R290).
Sul mercato sono facilmente reperibili numerose batterie di accumulo basate sulla tecnologia agli ioni di litio. Oltre a questi sistemi Li-Ion si possono trovare anche batterie al sodio. Rispetto a quelle agli ioni di litio, utilizzano esclusivamente materiali non infiammabili. Altre tecnologie di accumulo si trovano ancora in fase sperimentale e non sono ancora omologate per l'uso «domestico».
Sì, i valori sono il risultato di una prova eseguita in un laboratorio indipendente. Per l'installazione vera e propria sul vostro terreno, l'installatore deve inoltre fornire un attestato di protezione fonica. Se il livello sonoro è troppo alto, si possono prevedere misure specifiche di isolamento acustico, ad esempio silenziatori ad assorbimento per i canali dell'aria o una piccola «parete antirumore» in legno o pietra nel vostro giardino.
Lei ha accennato che i suoi figli non sono interessati a riprendere la casa. Inoltre, lei ha 66 anni, non deve più lavorare e ha la possibilità di trasferirsi dal partner in una grande casa contadina. Secondo noi può risparmiarsi i lavori di costruzione che durerebbero mesi e vendere l'oggetto non risanato. È anche molto probabile che i nuovi proprietari abbiano idee diverse dalle sue e questo non solo per quanto riguarda il sistema di riscaldamento.
Iniziate consultando il sito www.tettosolare.ch. Lì potete scoprire se il tetto della vostra casa si presta alla produzione di elettricità (fotovoltaico) o di calore (solare termico) e quali sono i risparmi possibili. Con l'elettricità fotovoltaica potete tra l'altro alimentare uno scaldacqua a pompa di calore, il cui fabbisogno di elettricità è di solo un terzo rispetto a quello di un boiler elettrico. Un impianto solare termico può invece essere utilizzato per preriscaldare l'acqua calda e/o fornire un supporto al riscaldamento nelle mezze stagioni. Un consulente energetico saprà dirvi quale è la variante più sensata per il vostro oggetto e il suo utilizzo.
Questo dipende da diversi fattori. A seconda dello stato dell'edificio, del suo utilizzo e dei vostri progetti per i prossimi 5-10 anni potrebbe essere sensato rimandare il risanamento, oppure no. Se prevedete di vendere la vostra casa in questo periodo, allora non dovete ancora preoccuparvi. Se invece volete tenerla, può essere opportuno richiedere un certificato energetico (CECE Plus). In questo modo ottenete una buona visione di insieme e potete confrontare le diverse opzioni. E se infine optate per il teleriscaldamento, adesso o in futuro, vi assumete in ogni caso un impegno tecnico e finanziario a lungo termine.
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