Ridurre le emissioni di gas ed evitare spese inutili

L’attuale situazione geopolitica è fonte di incertezza per i proprietari e gli inquilini che fanno capo a un impianto di riscaldamento a gas. Oltre al rialzo del prezzo del combustibile, da quest’estate è l’approvvigionamento stesso a far parlare di sé. Questo perché la Svizzera dipende completamente dalle importazioni di gas e non dispone di impianti di stoccaggio propri.

 

Che fare? Secondo Markus Schlageter, direttore marketing di ELCO, è senz’altro possibile ridurre il consumo di gas: «Esistono misure di risparmio semplici e di rapida attuazione che consentono di consumare meno gas e di diminuire anche le spese accessorie.» Ecco alcuni esempi:

  • Impostare i termostati e le valvole dei radiatori a una temperatura più bassa. Ogni grado centigrado in meno riduce il consumo di circa il sei per cento. Chi riscalda a 20 anziché a 22 gradi, riduce perciò il consumo di gas del dodici per cento.
  • Evitare di lasciare aperte le finestre a ribalta, perché provocano grandi perdite di calore e in più raffreddano le pareti. Dare invece la preferenza ai brevi arieggiamenti intensi. Aprire bene tutte le finestre e richiuderle dopo dieci minuti.
  • Ridurre il consumo di acqua calda. Fare una doccia breve al posto di un bagno in vasca permette di risparmiare non solo molta acqua calda, ma anche il gas utilizzato per produrla.
 
 

Risanare con intelligenza

Anche se molti media diffondono attualmente scenari da incubo sulla penuria di gas, «secondo le recenti decisioni del Consiglio federale spetterebbe in primo luogo all’industria ridurre i propri consumi e solo dopo ci sarebbero limitazioni per le economie domestiche», afferma Markus Schlageter. Le innumerevoli congetture e speculazioni sulla «crisi del gas» non vanno perciò prese per oro colato.
Diversa è invece la situazione per quanto riguarda la riduzione a lungo termine del consumo di gas: «Qui siamo nell’ambito del possibile e fattibile – vale perciò la pena agire in casa propria», sostiene Markus Schlageter. Anziché produrre l’acqua calda tramite la caldaia a gas si può installare uno scaldacqua a pompa di calore. Per riscaldare l’acqua utilizza il calore contenuto nell’aria ambiente e una modesta quantità di corrente elettrica. Si tratta di una misura al tempo stesso sensata ed efficiente: si evita così che la caldaia entri in funzione in piena estate solo perché qualcuno vuole fare una doccia o lavare i piatti.
Se per l’acqua calda il risanamento è perciò una questione abbastanza rapida, per il riscaldamento in sé, il cosiddetto generatore di calore, occorre un po’ più di pianificazione. «Le possibilità non mancano», dichiara Markus Schlageter, «praticamente ovunque si può oggi scegliere tra varie opzioni, dalle termopompe alle caldaie a legna fino al teleriscaldamento.» Trovate maggiori informazioni sulla pianificazione del risanamento sotto le rubriche «Sette preziosi consigli per la sostituzione del riscaldamento»  o «Una buona pianificazione è metà dell’opera».

 

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